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la bachelite

LA COLLEZIONE IN BACHELITE DELLA PROZIA
Ogni volta che arrivava lo stipendio la mia prozia era molto felice. Il frutto del suo lavoro, lo consegnava alla bisnonna e il giorno seguente finiva in banca. Solo gli straordinari erano adibiti ad “investimenti diversificati”. Per prima cosa, la giovane segreteria, una volta uscita dal “Pirellone”, si fiondava senza indugio alla pasticceria Covi. Qui, in un delirio olfattivo e visivo di pasticcini, sceglieva i due fortunati del mese.

Dopo aver gustato tale bontà, si incamminava verso un altro pezzo di paradiso, un negozio d’antichità con una vetrina dedicata a gioielli particolari ; in quel luogo si è appassionata alla bachelite. A Milano, c’è sempre stato un grande interesse, per gli oggetti dal design insolito; l’antiquario in questione era un tipo dal gusto eclettico e amante del bello. La prozia, anche in gioventù, ha sempre avuto uno spiccato senso degli affari e questa sua passione ne è l’esempio. Dopo aver provato l’oggetto del desiderio, chiedeva informazioni e particolari per arricchire la propria conoscenza; solo alla fine cercava di mediare sul prezzo. Io, nel tempo,mi sono fatta l’idea, che il proprietario del negozio, un “Signore d’altri tempi”, nutrisse una simpatia per quella particolare giovane donna. Così con pazienza e caparbietà, la collezione di orecchini e spille, aumentava. Piccole opere d’arte da indossare, che rendevano piacevole, la lunga giornata di lavoro lontano da casa.

La bachelite si prestava all’uso creativo di molte designer del passato; lavorazioni insolite e divertenti, erano una boccata d’ossigeno e una scossa nel mondo della moda.

BACHELITE FOREVER
C’è molto da scoprire nella capillare diffusione di questa resina sintetica, inventata da Leo Baekeland.
All’inizio è stato un semplice esperimento; mentre cercava un sostituto alla ceralacca, il grande chimico mischiò la formaldeide con il fenolo. Il risultato fu una resina molto scura. Dopo le dovute verifiche, brevettò il prodotto col nome Bakelite. Dato che il dottore, era un uomo di grande ingegno e lungimirante, creò la General Bakelite Company per la produzione industriale del nuovo prodotto.

La particolarità della bachelite, sta nelle sue caratteristiche isolanti e termoelettriche. Sono stati creati con lo stampaggio a caldo, manici per pentole, telefoni, radio macinacaffè ecc. Sempre a caldo, mischiata con vari additivi, hanno visto la luce bellissimi effetti visivi; borsette o spille che sembrano il carapace della tartaruga ma lucido, bracciali che sembrano d’avorio, orecchini stupendi in “ambra“bachelite. La lista è lunga, ma il piacere di scoprire quanti oggetti, sono stati creati con questa resina è come fare la caccia al tesoro, difficile ma divertente.
Ancora oggi, molti artisti creano incantevoli gioielli con questa resina; modernissimi o con richiami al passato, sono comunque la riprova che le grandi invenzioni attraversano il tempo e non invecchiano. Ecco perché, tra i vari gioielli d’epoca amo inserire monili in bachelite , mi soddisfano visivamente e mi ricordano tante cose belle.