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Il mappamondo sul comò

IL MAPPAMONDO SUL COMÒ

Prima dell’avvento di internet, nella nostra penisola la geografia
si studiava con atlante e mappamondo. Sopra una mensola o direttamente sulla scrivania, questa sfera colorata faceva compagnia ai novelli studenti. Non mi sono mai preoccupata di conoscerne le origini, a quel tempo i miei interessi da adolescente volgevano altrove.
Chissà perché crescendo, gli oggetti assumono fascino e qualità prima insospettabili. Viaggiando per l’Europa ne ho visti di svariate dimensioni e con basi di sostegno dal legno alla bachelite.
Naturalmente ho comperato quelli che mi attraevano e soddisfavano esteticamente. Sta di fatto che mancando l’esperienza, faticavo a capire il periodo di creazione del globo. Da qui è sorta la necessità di conoscere meglio l’oggetto in questione e soprattutto rintracciare gli oggetti da venditori seri che sono sempre reperibili e disponibili a dare informazioni.

COGLI LA PRIMA MELA

Ho dunque cercato informazioni sulle origini di questo incredibile oggetto, da sempre apprezzato e collezionato.
Anticamente la rappresentazione della terra come una palla è secondo le testimonianze giunte a noi, opera dei greci e dell’antico mondo islamico. Purtroppo non si sono trovati i manufatti.
Dunque in principio fu “la mela terrestre”il più antico globo a cui possiamo fare riferimento.
Martin Behaim studioso di cartografia e amante dei viaggi, al suo ritorno a Norimberga chiese al consiglio comunale di poter creare il famoso globo.
L’Erdapfel,venne prodotto in collaborazione con l’artista Georg Glockendon e il pittore Hans Storch.
Per l’esecuzione dell’opera si avvalse di informazioni tratte dello studio di Tolomeo per la Geografia,
dall’opera di Plinio il Vecchio per la Storia Naturale e notizie tratte dai viaggi di Marco Polo.
Nel millequattrocentonovantadue, “la mela terrestre/ Erdapfel” venne portata a termine.
Nello stesso anno, Cristoforo Colombo aveva scoperto il nuovo continente l’America. Essendo il viaggio di ritorno in Spagna piuttosto lungo,la notizia giunse al regnante nel marzo dell’anno successivo.
Questo spiega perché nel globo terrestre di Martin Behaim viene rappresentato un’unica grande massa di terra, un continente Euroasiatico circondato da isole e oceani.
In questo bellissimo mappamondo ritroviamo la grande capacità artistica di adornare l’oggetto con moltissime immagini dipinte, figure e oggetti insieme a una moltitudine di animali veri e di fantasia.
Nonostante le misurazioni e le peculiarità geografiche siano molto imprecise, questo globo dal diametro di cinquantuno centimetri è assolutamente spettacolare.
(È possibile ammirarlo al Museo di Norimberga)

TRE INGREDIENTI, INTELLETTO CREATIVITÀ E PASSIONE.

La storia italiana comincia così:
All’inizio nella Venezia del milleseicentocinquanta nacque Vincenzo Coronelli. Di umili origini a quindici anni andò a studiare in convento. Già l’anno successivo il ragazzo dimostrò la sua grande capacità intellettiva vedendo stampato a Venezia il “Calendario perpetuo sacro profano”. Questo almanacco sua prima opera, riscosse grande successo e fu ristampato moltissime volte. I frati veneziani successivamente lo mandarono a Roma per continuare gli studi, dove in soli tre anni si laureò in teologia.

LA CREAZIONE DEL GLOBO

Da quel momento in poi la porta del successo per il grande geografo era spalancata . Prima dei trent’anni in un suo viaggio a Parma,costruì due globi di quasi due metri di diametro per il Duca Farnese ( nel tempo sono andati persi).
Vincenzo in seguito venne invitato a Parigi presso la corte di Luigi XIV dove restò per alcuni anni.
Nel milleseicentottantatre costruì per il regnante due globi “celeste – terrestre” con un diametro di quattrocentottantasette centimetri. (Fortunatamente queste sue opere sono conservate alla Biblioteca nazionale di Parigi)
Durante altri soggiorni all’estero,costruì nuovi globi persino tascabili,con diametri di sei e dodici centimetri.

IL RITORNO ALLE ORIGINI

Al suo ritorno a Venezia fondò nel milleseicentottantaquattro l’Accademia cosmografica degli Argonauti.
Vincenzo Coronelli grazie alla sua vasta conoscenza geografica e alla grande abilità cartografica, nel milleseicentonovantasette mise in vendita
il “Libro dei globi di misure differenti”. Nell’opera erano compresi una serie di quarantotto fogli incisi su rame da incollare su sfere per ricavarne globi di varie dimensioni.
Nel libro si trovavano sia il globo celeste che quello terrestre,le carte avevano una divisione di dodici fusi.
Quest’opera fu fortemente voluta da Vincenzo perché permetteva l’uso su larga scala dei globi, che prima erano appannaggio esclusivo del ceto nobile.
Coronelli morì nella sua Venezia a sessantotto anni, una vita intensa dedicata alla creazione di opere enciclopediche e allo studio della sua grande passione la geografia. Il suo è un lascito di inestimabile valore.
Adesso come allora i grandi personaggi sono quelli curiosi che vogliono studiare e provare a sperimentare per dare a tutti qualcosa di più.